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Una parte
assai consistente del territorio del Roero è fortemente antropizzata
con attività agricole che hanno modificato profondamente l'aspetto
primitivo dell'ambiente. La SILVA POPULARIS e la NEMUS CELLAR lambivano
i versanti scoscesi delle rocche, ed estese macchie boschive ricoprivano
in gran parte il Roero. Tuttavia grazie alla regolamentazione dello sfruttamento
del bosco imposta nel corso dei secoli con appositi editti, ha favorito
il mantenimento del patrimonio boschivo considerato fonte di ricchezza
da mantenere intatta e produttiva spesso anche per sopravvivere alle annate
di carestia. Attualmente una parte consistente del Roero conserva un ricco
e vario patrimonio boschivo che permette la presenza di una ricca fauna
locale.
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Nel
nostro Museo sono presenti sette vetrine allestite a diorama che riproducono
gli ambienti caratteristici del Roero: il Bosco
Umido, il Bosco Secco, le Rocche,
le Peschiere, il Tanaro,
i Ruderali e i Coltivi
che presentano tutti gli esemplari faunistici significativi. Con il termine
DIORAMA si intende la ricostruzione
di un habitat naturale dove gli animali imbalsamati vengono collocati
in posizione naturale nel loro ambiente di vita insieme alla fedele ricostruzione
della flora e delle caratteristiche del paesaggio naturale. |
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Un grande nido di calabroni rinvenuto in un "ciabòt", dimostra l'abilità costruttiva di questi insetti sociali. |
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Una teca è riservata agli animali alloctoni come la minilepre, lo scoiattolo grigio, la nutria che a causa della loro grande prolificità stanno creando seri problemi alla fauna locale. Un esemplare di mara (lepre della Patagonia) rinvenuto bei boschi di Valmaggiore (Vezza d'Alba), dimostra la presenza anche nel nostro territorio di numerose specie animali "esotiche" trattenute presso privati che spesso sfuggono alla cattività. |
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La sezione entomologica presenta un percorso didattico finalizzato alla conoscenza del mondo degli insetti ed a raccogliere esperienze dirette di metamorfosi.
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